22/02/01

Obiso alla Galleria Cà di Frà


Mostra a cura di
Franco Toselli e Gianfranco Composti.

Inaugurazione il 22 marzo 2001 alle ore 18.

Enzo Obiso insegue un ideale di bellezza.
Il suo teatro mentale è predisposto sempre più efficacemente per questo inseguimento. Negli anni, la costante osservazione dell'esistere e l'assoluta attenzione ad ogni sviluppo formale, per quanto impercettibile fosse, dello scorrere quotidiano hanno allenato l'artista alla difficile pratica della messa in luce, dello scavo attorno all'evento per liberarlo dalle impurità che ne sommergono le rivelazioni estetiche più segrete.

Luce, nient'altro che luce, metaforicamente richiamata dalla lampadina al contrario che campeggia sugli inviti della mostra. Luce e sguardo, meditazioni istantanee di un occhio mediterraneo nato in Sicilia, nei pressi di Selinunte. Enzo Obiso porta in sé eredità arcaiche e non deve far altro che esprimerle. Un occhio carico di storia, non appresa, non acquisita da letture erudite, ma vissuta, succhiata alla sua terra. Tutto ciò non basterebbe ancora. C'è di più, c'è Torino, una città che ha conosciuto l'opera di fotografi di straordinaria sensibilità formale e coinvolgimento esistenziale, come Mario Gabinio, Carlo Mollino, Giorgio Avigdor. L'eredità torinese, raffinata, misurata ed elegante, si esprime in ogni immagine di Enzo Obiso.

Nelle stampe fotografiche presenti in mostra l'ideale inseguito si lascia catturare per pochi attimi e subito fugge avanti, su binari in disuso, sui corpi di donne dagli improbabili esotismi visionari o trasformate in archetipi di una femminilità senza tempo, nella bassa luce di due applique, tra angioletti dimenticati che forse sorreggono le nostre coscienze cariche di nostalgie.

Sorride Obiso, sorride lievemente di tutto il movimento che sa creare con la sua negromantica abilità di stampatore. Lo vedo sorridere anche ora, mentre tento di dare parole all'inesprimibile della sua arte. Lui sa, nel suo intimo che l'inseguimento è fittizio, la preda non ha scampo, l'ideale è suo al minimo volerlo. La bellezza non può sfuggire un simile cacciatore antico, deve arrendersi alle sue trappole ogni volta diverse. Questo dono, questa capacità, quasi genetica, di rinnovarsi sempre senza tradirsi, è ciò che non smetterà mai di incantare chiunque sappia cogliere la bellezza che Enzo Obiso continua a rivelare in ogni minima piega, luce, anfratto della realtà visibile.


Dal 22 marzo al 14 aprile 2001.

CÀ DI FRÀ
Via Carlo Farini, 2
20154 MILANO

Orario: 10-13 15-19 nei giorni feriali.
Telefono e fax: 02.29.00.21.08