20/10/01

Kazumasa alla Galleria Cà di Frà

Kazumasa, Senza titolo, 2001. (courtesy Cà di Frà)


Colori puri, forti e luminosi. Forme potentemente archetipiche.

La poesia plastica e cromatica di Kazumasa risiede nella felice sintesi di concezioni occidentali ed essenzialità orientali. In tempi come questi, non può che rassicurare il vedere quanto sia fertile l'incontro tra culture così lontane.

Claudio Composti scrive nella presentazione:
Nella cultura orientale, dietro semplici gesti o quotidiane azioni, si celano antiche regole di esecuzione. Secondo la filosofia Zen, un gesto non è mai "solo" un gesto: fare un tè, tagliare il pesce, richiedono nozione di tempi e movimenti ben precisi, l'arte di disporre i fiori (Ikebana) non è un semplice ornamento della casa, così come la disposizione dei mobili della casa (feng-shui) ed i colori convogliano ed assecondano, se disposti ed usati nel modo corretto, le energie positive. (...)

Partendo da una tradizione così ricca e normatrice, Kazumasa approda al pensiero occidentale, alimentato da visioni e dubbi. Le sue terracotte colorate, i suoi piccoli uomini blu, i pannelli fioriti ed il grande, lieve, quasi sospeso in un'altra dimensione gravitazionale, uomo giallo esposti a Cà di Frà ci interrogano con muta insistenza sul nostro essere qui e ora.

Grazie a Kazumasa, la visita ad una galleria d'arte contemporanea, nata all'interno di un cortile della vecchia Milano d'antan, diventa preziosa occasione di meditazione.

(vista il 25 ottobre 2001)



KAZUMASA
Dal 25 ottobre 2001
Galleria Cà di Frà, MILANO