18/10/01

Artissima 2001

Jean-Pierre Khazem, Volume II, 2001. (courtesy Emmanuel Perrotin, Paris)

Torino Esposizioni
15 - 18 Novembre 2001

L'ultimo cambiamento di sede, dal Palazzo del Lavoro al Torino Esposizioni ha portato fortuna a questa edizione di Artissima.
Successo pieno di pubblico e di presenze espositive. Un decollo già scritto nei numeri: 154 le gallerie presenti, delle quali solo 72 italiane, con interessanti arrivi anche dal Giappone (2) e dall'Australia (1).

La novità più concreta è stato il decollo degli affari, con vendite finalmente in crescita. Sul fronte strettamente artistico si rileva un ulteriore aumento della già massiccia presenza di stampe fotografiche vista nell'edizione precedente. Le tecniche e le finalità sono le più differenti, ma probabilmente la soglia di saturazione è stata raggiunta ed è facile prevedere un prossimo spostamento dell'attenzione degli artisti verso altri mezzi, non esclusi quelli pittorici tradizionali.

Nell'ambito fotografico, aumentano le stampe rigorosamente sovraesposte, secondo l'involontaria moda lanciata poco prima della morte da Luigi Ghirri e portata avanti da autori a lui vicini come Olivo Barbieri o Vitali. Le dimensioni sono sempre più gigantesche, grazie anche alle tecniche di stampa digitale su carta fotografica, sul tipo della Lambda di Durst, ormai giunte ad un alto grado di efficacia. Abbondano anche le riprese "asettiche" di biblioteche e spazi pubblici vari, secondo l'altra moda del momento, lanciata questa volta dagli autori tedeschi con il loro gelido e nitidissimo rigore descrittivo. Di conseguenza trionfa l'uso di fotocamere di grande formato, spesso banchi ottici 20x25.

Tra le tantissime opere presenti, si segnalano in particolare quelle dedicate al confine ambiguo tra realismo e finzione, in sintonia con la tendenza esposta in questi giorni al Castello di Rivoli.

In ultimo un appunto organizzativo.
Nonostante i fatti paiano smentirmi, ritengo che la coincidenza di date tra due importanti manifestazioni come Artissima e Torino Film Festival, non sia un'idea felice. I pubblici sono diversi, ma si sciupa l'occasione di coprire meglio questo periodo autunnale, sfruttando anche più razionalmente l'accoglienza turistica cittadina.

(vista il 16 e 18 ottobre 2001)